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La memoria di Ypres
Testo: Claudio Morelli
Ypres (o Ieper, nel locale fiammingo) è una sonnacchiosa cittadina delle Fiandre Occidentali, in Belgio, non lontana dal confine francese. Si trova 30 Km a NORD-OVEST di Lilla ed attualmente conta 35.000 abitanti.
Una maestosa cattedrale con guglie svettanti verso il cielo, piazzette e vie linde e ordinate, graziosi caffè e negozietti caratteristici. Un luogo ideale per una visita dal sapore ameno e svagato.
Eppure, non troppo tempo fa, Ypres è stata un posto molto simile all’inferno. Qui, nel corso di una serie di battaglie combattute tra il 1914 ed il 1918, caddero oltre cinquecentomila soldati, tra tedeschi, inglesi, australiani, canadesi e neozelandesi.
Cinquecentomila caduti in un territorio di soli venticinque chilometri quadrati.
Punto cruciale del Fronte Occidentale, Ypres ebbe grande importanza nell’immane tritacarne che fu la Grande Guerra, oggi troppo spesso dimenticata. Tra quelle trincee di fango e desolazione venne spazzata via un’intera generazione, distrutta in un contorno di orrori che nessun’altra guerra ha mai visto, poiché forse nessun altro soldato come il soldato della Grande Guerra ha tanto sofferto, a causa delle miserevoli condizioni in cui era costretto a combattere. A Ypres, nel 1915, vennero utilizzati per la prima volta i terribili gas (da cui il termine “iprite”), e intorno ad essa la memoria rievoca come incubi i nomi di luoghi come il Kemmel, come Passchendaele, Langemarck, Bixchoote, luoghi in cui gli scontri furono feroci e violentissimi.
Oggi Ypres, ricostruita in lunghi decenni, ha riacquisito il volto pacifico e sereno che aveva prima del 1914. La città ospita numerosi cimiteri di guerra britannici, frutto del pietoso e durissimo lavoro di un’apposita organizzazione che raccolse e compose i resti delle migliaia e migliaia di caduti, tumulandoli in silenziosi e ordinati cimiteri dove, tra il verde dei prati e la quiete dei canali, riposano le spoglie di tanta gioventu’ travolta dalla brutalità umana.
Un grande mausoleo, il Menin Gate, riporta scolpiti i nomi di oltre cinquantamila soldati ed ufficiali di cui non venne trovato piu’ nulla, ma che qui sicuramente caddero. Un bellissimo museo della Grande Guerra e numerosi negozi di cimeli offrono al visitatore interessato a questi aspetti vario materiale, inclusi numerosi testi, e il tutto puo’ essere integrato da tratti di trincea ottimamente conservati e da vari siti storici disseminati lungo tutta la zona del “saliente”.
Una visita a Ypres lascia il segno, e lo testimoniano i costanti pellegrinaggi che vengono effettuati ogni anno, in particolare da parte di cittadini britannici, i quali non dimenticano tutta la sofferenza che i loro avi hanno conosciuto in questo tratto di Fiandra, da cui a migliaia non sono piu’ tornati.