Un amico conosciuto durante il mio viaggio a Fernando De Noronha mi ha pregato di recapitarvi il suo scritto, chiuso dentro una bottiglia di vetro.
Ciao a tutti, mi chiamo Feliz, sono un delfino della specie "golfinhos rotadores" (Stenella longirostris) e vivo a Fernando De Noronha, l'isola principale di un piccolo arcipelago fatto di altre isolette più piccole e da numerosi scogli, in mezzo all'Oceano Atlantico, poco più a sud dell'Equatore.
E' uno dei posti più isolati del mondo, la terra più vicina è il Brasile (cui Fernando De Noronha appartiene), che dista 360 km ad ovest, mentre verso est i chilometri da percorrere sono molti di più, prima di raggiungere le coste africane del Golfo di Guinea.
Se invece ci si dirige verso nord, non si incontra alcuna terra fino alla Groenlandia, analogamente, in direzione sud la distesa sconfinata dell'Oceano si interrompe solo sulle coste dell'Antartide.
Verso la metà degli anni '80, noi delfini abbiamo rischiato di restare vittime degli speculatori edilizi, che avevano fiutato l'affare turistico che la nostra terra poteva offrire, ma fortunatamente, nel 1988 voi umani avete istituito un Parco Nazionale Marino e terrestre caratterizzato per regole molto rigide: un numero chiuso di non più di 400 visitatori per volta, una tassa di 20 reals al giorno (circa 7 Euro), che dal decimo giorno di permanenza aumenta progressivamente fino a raggiungere cifre improponibili per quei turisti abituati a predare senza vergogna le coste più belle del Pianeta.
Io non ho mai conosciuto umani così cattivi, qui vengono solo bipedi disciplinati, che rispettano le regole, compilando senza impazienza decine di moduli imposti da una burocrazia forse troppo invadente, ci guardano (o almeno credono di essere loro a farlo), con rispetto e ammirazione e se ne vanno con i loro mostri d'acciaio volanti, con gli occhi pieni di sincero entusiasmo e di puerile ammirazione, come gli sguardi innocenti dei nostri e dei loro cuccioli.
A Fernando De Noronha, ci sono almeno 17 spiagge, una diversa dall'altra, nella conformazione e nella varietà di colori di mare e terra, ciascuna dotata di un fascino unico e inconfondibile: tutte semideserte e incredibilmente lunghe, punteggiate sullo sfondo da sterne, fregate, gabbiani, rondini di mare e da altri uccelli marini, ma soprattutto dalle sule che a centinaia si tuffano una dopo l'altra come in un allegro e giocoso carosello nella loro continua e quotidiana pesca spericolata sulla cresta delle onde oceaniche, con spettacolari evoluzioni aeree e natatorie (anche per sfuggire alle fregate, incapaci di tuffarsi, che insidiano loro il pescato, facendo onore al loro nome), in un mare incredibilmente ricco e pulito.
Fernando, infatti, oltre a fregiarsi del primato di circa 3.200 ore di sole l'anno, vanta anche il mare più pulito dell'Atlantico, tanto che periodicamente vengono effettuati rilevamenti per monitorare le eventuali variazioni indotte dall'inquinamento dell'intero Pianeta.
Decisamente selvagge le spiagge del Mar de Fora (che guarda verso l'Africa), con un mare perennemente furioso, ma con le spiagge più frequentate dalle tartarughe marine, che a migliaia depongono le loro uova nella incredibile Baia do Leào, che si apre improvvisamente nella sua maestosa lunghezza e nel suo accogliente tripudio di colori alla vista del viandante semi-distrutto dalla difficoltà della strada di accesso, praticabile soltanto con le sobbalzanti dune buggies locali o noleggiando i maneggevoli enduro, cosa comunque non facile per chi non ha un minimo di esperienza fuoristradistica.
Altri luoghi frequentati dalle mie amiche tartarughe sono la più tranquilla Praia da Atalàia, protetta come in un abbraccio da un golfo ad anfiteatro e la pericolosa Praia da Caieira, non lontana dal porto, ma nota per essere infestata dagli squali.
Più tranquille (ma non sempre), le spiagge del Mar de Dentro, ad esempio la Praia do Conceiçào, contornata da piante di cappero striscianti sulla sabbia e chiusa verso monte da un bosco quasi impenetrabile, habitat preferito dalle Mabuia, le endemiche lucertole giganti locali e dal Teju, una specie di varano di un metro e mezzo dal carattere timido: qui il mare è ricchissimo di pesci, con grande gioia delle sule e dei pochi pescatori locali e assume colori sempre cangianti, secondo l'influsso delle maree e le diverse ore del giorno, tanto da essere considerato uno dei punti privilegiati per fotografare il tramonto, con l'orizzonte parzialmente oscurato dal Morro do Pico, un pinnacolo che rappresenta il punto più alto dell'isola e che la domina da ogni lato, impedendo a chiunque di perdere l'orientamento.
Poco oltre il Morro do Pico si apre la Praia do Boldrò, costeggiata da numerose palme che si muovono sinuose spinte dal soffio costante degli Alisei, uno dei punti privilegiati per gli appassionati di surf da gennaio a marzo.
Si prosegue lungo l'interminabile Praia da Cacimba do Padre, che si interrompe solo inchinandosi rispettosa davanti ai Dòis Irmàos, i due scogli fratelli che si propongono maestosi come prologo ad una delle più incantevoli insenature del mondo: è l'incredibile Baia dos Porcos, dove il mare non sembra fatto di acqua, ma di infinite sfaccettature di una pietra smeraldina incredibilmente luminosa, complici le piscine naturali, create dalla pressione dell'Oceano che imprigiona splendidi acquari naturali fra gli scogli.
Il luogo si può raggiungere anche dalla Baia do Sancho, con le sue acque di una trasparenza unica, splendidamente selvaggia e interamente circondata da rocce a picco che la proteggono a guisa di fortino naturale, espugnabile soltanto attraverso un'impervia scala in ferro stritolata fra le rocce, che richiede una discreta dose di coraggio e scarpe adatte, prima di essere affrontata.
E' solo risalendo quella scala che è possibile percorrere il panoramico sentiero che domina la ripida scarpata sull'Oceano e che giunge al balcone naturale affacciato sulla Baia dos Golfinhos: si, perché voi umani siete stati tanto gentili da dedicarci un intero golfo, alla cui spiaggia è severamente proibito l'accesso grazie ad arcigni Rangers che montano una guardia scrupolosa e zelante, ma che è possibile vedere dall'alto delle falesie che circondano la baia.
Noi delfini siamo veramente felici di ricambiare la fatica e il rispetto che voi bipedi ci dimostrate ogni giorno venendo fin quassù e ve ne siamo grati ricambiandovi con evoluzioni e salti fuori dall'acqua, vere e proprie piroette rotatorie che fanno onore al nostro nome, golfinhos rotadores.
Le grida di gioia che escono dai vostri cuori ci ripagano degli sforzi, ne ricordo alcune particolarmente entusiastiche che voi due amici italiani ci avete riservato, in uno dei rari giorni di pioggia della nostra isola.
Vi abbiamo conosciuti il giorno dopo, quando siete venuti a trovarci più da vicino in una gita in barca in quello che chiamate "arcipelago": sono le isolette e gli scogli antistanti il porticciolo, nei cui anfratti nidificano almeno 40 specie di uccelli marini e terrestri: abbiamo visto la vostra barca ed io ho lanciato un fischio, per radunare oltre 50 fra parenti e amici. Non avevate mai visto tanti delfini giocare con voi, nuotare a pancia in su, saltare festosi fuori dal mare, spruzzarvi per gioco l'acqua sulla chiglia, ma quello che non avete capito e che eravamo noi a guardare voi, non viceversa.
La stessa sensazione che credete di provare quando vi tuffate con quelle buffe scatole di vetro sulla faccia in uno degli 11 punti di immersione di Fernando de Noronha: vi trovate di fronte a 15 delle 18 specie di coralli conosciuti in Brasile, a 230 specie fra pesci e molluschi in un mare incredibilmente trasparente (fino a 35 metri di visibilità subacquea), ma quello che non riuscite a capire è che se a Fernando si vedono così facilmente centinaia, migliaia di pesci curiosi, il motivo è che l'acquario siete voi, perché qui la natura è padrona dell'ambiente e solo qui un umano ha l'intima e totale sensazione di farne parte.
Caro Ermanno, spero che ti sia accorto di come ti ho aiutato quando eri in difficoltà al largo della Praia do Mejo e non riuscivi più a riguadagnare la spiaggia: non è stata soltanto quell'onda gigantesca a sospingerti a riva, senza il mio aiuto non ce l'avresti fatta.
So che hai guardato in basso verso il mare, mentre ripartivi con la tua scatola d'acciaio volante per tornare a casa: io ero lì sotto ma è difficile scorgere le lacrime di un delfino in mezzo all'Oceano.
Mio cugino Pedro vive non lontano da te, in Spagna, dice che qualche tempo fa voi umani lo avete ricoperto di una marea nera maleodorante, che ha ucciso tutti i suoi amici. Gli ho detto di venire a vivere qui da noi, ma lui vuole morire nel mare dove è nato e dove ha sempre vissuto.
Per questo chiedo a te e a tutti gli umani della terra, che tu puoi raggiungere con quello strumento elettronico che ti piace tanto, di pensare anche a noi delfini, ogni tanto, in fin dei conti siamo vostri lontani parenti e del resto anche voi fate parte della natura.
Non vi sto chiedendo di diventare tutti vegetariani, dopo tutto anch'io mi nutro di pesci: vi prego soltanto di rispettare il mare, il vento, la terra e noi animali anche a casa vostra, così come fate quando venite da noi, perché ciascuno di voi, anche in un piccolo gesto quotidiano, può aiutarci a continuare a vivere ancora a lungo in quel meraviglioso pianeta chiamato Terra.
Feliz
Non mi resta che aggiungere qualche dato su Fernando de Noronha, che Felìz non è stato in grado di inserire.
Si tratta di un Arcipelago di 21 fra isole, isolotti e scogli, con un'isola principale, che occupa da sola 18,4 dei 26 km² complessivi.
Fernando è posta a 3° 54' di latitudine sud e a 32° 25' di longitudine ovest, e sorge da 4.000 mt. di profondità sulla "Dorsale medio atlantica", da 360 km da Natal e a 545 km da Recife.
La temperatura media è di 25,4° e solo raramente supera i 30°, mentre la temperatura del mare è di circa 24° tutto l'anno. Il mese con il maggior numero di ore di sole è novembre, con 312,5 h, mentre il meno soleggiato è aprile con 216,8 h.
Geologicamente giovane, è di origine vulcanica e non è nata dal distacco dalla piattaforma continentale: per tale ragione, molte specie arboree e animali sono endemiche.
Il sito brasiliano di viaggi e turismo Guia4rodas nel 2002 ha posto 3 spiagge di Fernando de Noronha fra le 10 più belle dell'intero Brasile.
Veniamo ai links:
Per informazioni di carattere generale storico/geografico e ambientale (molto dettagliate le descrizioni di flora e fauna), segnalo la pagina web (in lingua portoghese) http://www.noronha.pe.gov.br
Informazioni turistiche (in lingua portoghese), corredate di notizie di ogni tipo, fra cui la Taxa de Preservaçao, foto e immagini da satellite, webcam, sono disponibili al sito: http://www.noronha.com.br
Molto interessante e completo il resoconto del viaggio in barca di Stefano e Donatella.
Per chi non vuole svenarsi, si possono scegliere sistemazioni economiche ma decorose, presso le Pousadas (locande): io ci sono andato con un Tour Operator specializzato in servizi turistici per sub.