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Nauru, sta finendo la pacchia
Testo: Ermanno Sommariva
Torniamo in Oceania, per parlare di un atollo posizionato nelle vicinanze dell'Equatore, 0,32 S - 166,55 E: si tratta di Nauru, la più piccola Repubblica indipendente del mondo.
Con i suoi 21 Km², infatti, Nauru raggiunge l'indipendenza nel 1968, mutando sensibilmente le condizioni di vita dei suoi 12.000 abitanti; si, perché l'isola è uno dei più importanti produttori mondiali di fosfati, sfruttati fin dagli inizi del ventesimo secolo da un consorzio anglo-tedesco.
Grazie alla risorsa naturale di cui dispone, Nauru in passato ha potuto fregiarsi dell'invidiabile primato di uno dei Paesi con il più alto reddito pro capite del terzo mondo, ma da alcuni anni la situazione si presenta indubbiamente meno favorevole.
Negli ultimi tempi, la domanda di fosfati è infatti diminuita sensibilmente sui mercati internazionali, anche a causa degli elevati costi di estrazione che ne rendono meno competitiva la commercializzazione.
Le riserve dell'isola, inoltre, sono prossime all'esaurimento (si parla di altri 5 o 10 anni di autonomia), ed il governo si è visto costretto a reinvestire la quasi totalità dei redditi derivanti dalla produzione in fondi fiduciari e a tagliare drasticamente costi e stipendi, al fine di garantire alla popolazione un futuro, che allo stato attuale si presenta incerto.
Insomma, Nauru sta perdendo gradualmente quella fama di "Paese del bengodi" che ne aveva caratterizzato l'economia negli ultimi decenni.
Non mancano anche preoccupazioni di ordine ecologico: l'isola non dispone di riserve significative di acqua dolce e i 90 anni di intensa estrazione dei fosfati hanno lasciato incolto il 90% del territorio centrale di Nauru, minacciando le limitate risorse terriere circostanti.
Ma i problemi maggiori riguardano la pressoché totale dipendenza dall'estero per quasi tutti gli approvvigionamenti: persino l'acqua potabile viene importata dall'Australia.
Notizie interessanti sull'isola si possono trovare all'indirizzo della C.I.A. - The World Factbook, mentre per chi volesse visitare l'isola, sono disponibili preziose informazioni sul sito Viaggiare Sicuri del Ministero degli Affari Esteri.