Condividi su
I Grandi Esploratori: Magellano
Ferdinando Magellano (Sabrosa, 17 ottobre 1480 – Mactan, 27 aprile 1521) è stato un esploratore e navigatore portoghese, fra i primi a raggiungere ognuno dei Continenti della Terra; nacque da una famiglia aristocratica in una piccola cittadina del nord del Portogallo, ma a 10 anni rimase orfano di entrambi i genitori e due anni dopo si trasferì a Lisbona, diventando un paggio alla corte dell'allora re, Giovanni II di Aviz.
Nel 1505, all'età di 25 anni, Magellano venne inviato in India al servizio del viceré Francisco de Almeida ed in seguito partecipò ad una spedizione nelle Molucche (arcipelago dell'attuale Indonesia), venendo promosso a capitano nel 1510, carica però ben presto revocata in quanto si era allontanato con la sua nave dal resto della flotta alla ricerca di nuove terre più ad est.
Dopo aver partecipato alla conquista del porto di Malacca (Malaysia) tornò in Portogallo, ma ben presto, nel 1513, partì per una nuova spedizione in Marocco, dopo la quale venne ingiustamente accusato di aver intrattenuto commerci con i musulmani, cosa che gli costò la permanenza nella corte reale portoghese.
Agli inizi del XVI secolo, in seguito alla scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo, vennero organizzate diverse spedizioni per trovare un passaggio verso i mari orientali, man mano che si prendeva consapevolezza del fatto di trovarsi di fronte ad un nuovo Continente, che si frapponeva fra Europa ed Asia.
Diversi esploratori avevano scoperto nuove terre, sia nell'attuale Nordamerica, che in Sudamerica, senza però trovare il tanto agognato passaggio, arrivando a sud fino al Río de la Plata, fra l'attuale Argentina e l'Uruguay.
Magellano, grazie alle sue precedenti esperienze ed allo studio delle cartine geografiche dell'epoca, elaborò un piano per raggiungere le Molucche navigando verso sud-ovest e si convinse di trovare un pertugio nella parte meridionale del Continente americano.
Visto l'interesse della Spagna per queste terre egli si rivolse al sovrano spagnolo, che finanziò la spedizione, speranzoso di trovare una via più breve verso le Indie Orientali, rispetto a quella che costeggiava tutta l'Africa e che era ormai controllata dai portoghesi; c'era in più la possibilità di scoprire nuove terre da annettere all'impero spagnolo.
Bisogna inoltre sottolineare come il Trattato di Tordesillas del 1494 avesse assegnato tutti i territori all'infuori dell'Europa agli imperi portoghese e spagnolo; le terre ad est del 46° 37' meridiano Ovest spettavano al Portogallo, quelle ad ovest alla Spagna, quindi non era ben chiaro di chi fossero le Molucche, le allora leggendarie Isole delle Spezie, controllate in quel momento dai portoghesi.
La spedizione di Magellano, composta da 5 navi e 234 uomini (fra cui 20 italiani), partì il 20 settembre 1519 dal porto di Sanlúcar de Barrameda, in Andalusia; fin dai primi giorni nell'Atlantico la flotta dovette fronteggiare l'inseguimento da parte di alcune navi portoghesi, mandate dal re Manuele I per bloccare sul nascere questo tentativo, effettuato oltretutto da un navigatore portoghese.
Rifugiatasi alle Canarie, appartenenti già a quei tempi alla Spagna, la spedizione potè quindi nel giro di pochi giorni riprendere e fare rotta verso il Brasile, le cui coste vennero raggiunte il 6 Dicembre, ancorandosi nella baia di Rio de Janeiro, non prima di aver sventato un tentativo di ammutinamento da parte degli ufficiali spagnoli, che non avevano ancora accordato la loro piena fiducia a Magellano.
La ricerca del tanto agognato passaggio verso il Pacifico attraverso il Rio de la Plata e l'insorgere di una nuova rivolta, rallentarono la spedizione, che si ritrovò quindi a dover fronteggiare l'inverno australe e rimase bloccata nella baia di San Julián, in Patagonia, punto più meridionale raggiunto da Amerigo Vespucci nel 1501; nonostante questo a Maggio del 1520, una delle navi, la Santiago, venne mandata in avanscoperta, ma naufragò pochi giorni dopo, anche se gran parte dell'equipaggio riuscì a tornare indietro via terra.
Magellano ripartì quindi con le 4 navi rimaste in Ottobre, con l'avanzare della bella stagione e riuscì finalmente a trovare ed attraversare quello che oggi conosciamo come Stretto di Magellano, sbucando nell'Oceano Pacifico il 28 Novembre, oltre 14 mesi dopo essere salpato dalla Spagna! In questo frangente venne concessa ai capitani delle altre 3 navi l'opzione di tornare in patria, cosa che effettivamente fece Esteban Gómez con la San Antonio.
Anche l'Oceano Pacifico, così come lo stretto, deve il suo nome a quella spedizione, poichè dopo aver affrontato l'Atlantico le 3 navi rimanenti poterono continuare la navigazione con venti favorevoli e mare tranquillo; ma c'è di più, nell'attraversamento dello stretto di Magellano, che lui chiamò di Todos Santos, durante la notte si vedevano ardere in lontananza dei fuochi e quindi il nome della più grande isola sudamericana, Terra del Fuoco, prende origine da questo episodio.
Nella speranza e convinzione che la parte più dura del viaggio fosse stata superata, la spedizione risalì le coste dell'attuale Cile fino a Valparaíso, prima di affrontare il mare aperto e raggiungere nel giro di poche settimane le Molucche.
In realtà ci vollerò invece ben 3 mesi e 20 giorni prima di avvistare nuovamente terra, con l'equipaggio che era ormai allo stremo; tutta l'Oceania era ancora totalmente inesplorata da parte degli europei e la rotta seguita da Magellano lo portò all'isola di Guam, nell'arcipelago delle Marianne, senza incrociare sul percorso nessuna altra isola.
In breve tempo vennero quindi raggiunte le Filippine, con ancora 150 uomini circa, fra cui un interprete che conosceva la lingua degli abitanti di queste isole, che furono annesse all'impero spagnolo, inclusa Cebu, con il re Raja Humabon e molti suoi sudditi convertiti al Cristianesimo.
Alla notizia di questa conquista spagnola, la vicina isola di Mactan insorse, ma Magellano decise comunque di sbarcare sull'isola il 27 Aprile del 1521, pensando di poterla assoggetare alla Spagna, come fatto con Cebu, venendo invece ucciso.
La morte di Magellano portò alla rinnegazione del Cristianesimo da parte del re di Cebu ed un'altra trentina di spagnoli trovarono la morte, inoltre una delle 3 navi rimaste, la Concepción, fu data alle fiamme, con gli uomini della spedizione rimanenti costretti a fuggire verso il Borneo, dove poterono riorganizzarsi, al comando di Juan Sebastián Elcano.
Le Molucche e più precisamente Tidore, vennero finalmente raggiunte l'8 Novembre del 1521, ad oltre due anni di distanza dall'inizio di questo lunghissimo ed estenuante viaggio; qui gli indigeni, scontenti del dominio portoghese, aiutarono di buon grado gli spagnoli, che poterono caricare di preziose spezie le 2 navi rimaste e ripartire per la patria navigando verso occidente; la Trinidad rimase però bloccata diversi giorni per un'avaria e costretta ad arrendersi ai portoghesi, che nel frattempo l'avevano intercettata ed individuata.
Elcano, rimasto solo con la Victoria, raggiunse prima Timor e poi navigò nell'Oceano Indiano, evitando accuratamente di avvicinarsi alle coste, controllate in buona parte dai portoghesi; dopo aver doppiato il Capo di Buona Speranza fu però costretto ad una sosta alle isole di Capo Verde, per fare le provviste necessarie a completare questa incredibile impresa, qui 13 uomini vennero imprigionati dalle autorità portoghesi, che regnavano sull'arcipelago africano.
Il 6 Settembre del 1522, dopo 2 anni, 11 mesi e 17 giorni, la spedizione si concluse nello stesso porto di partenza, con solamente 18 uomini superstiti, che però completarono quella che fu la prima circumnavigazione del globo.
Fra questi 18 uomini c'era anche Antonio Pigafetta, geografo e scrittore italiano, che lasciò un dettagliato resoconto della spedizione e grazie al quale possiamo rivivere quella che è stata la più affascinante e grandiosa avventura nel periodo delle grandi esplorazioni del 1500.
Questa spedizione dimostrò o rafforzò alcuni interessanti fatti, innanzitutto confermò il fatto che la Terra era sferica e non piatta, che la circonferenza del Pianeta era nettamente maggiore rispetto alle stime effettuate fino ad allora, che si poteva circumnavigare l'America ed infine che viaggiando da oriente ad occidente si perdono 24 ore; di quest'ultimo aspetto se ne rese conto lo stesso Pigafetta, che aveva meticolosamente annotato tutte le date del viaggio; tornato a Sanlúcar de Barrameda era infatti certo che fosse il 5 Settembre, quando in realtà la data corretta era il 6 Settembre.